Commento al Vangelo del giorno: 18 Marzo 2019 – Perfezione e misericordia

Il vangelo di oggi: Lc 6,36-38:

Perdonate e sarete perdonati”

misericordia

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Contemplo:

Agire in segreto:
Nel libro dell’esodo leggiamo che: “Una figlia di levi partorì un figlio e lo tenne nascosto per tre mesi”. Quel bambino era Mosè. Tutte le volte che noi compiamo un’opera buona partoriamo un piccolo figlio, cioè diamo vita a coloro che ci circondano. Ma perché questo bene cresca dobbiamo tenerlo nascosto. Dice il grande Origene: “Perché, se non agiamo in segreto, gli egiziani irromperanno, rapiranno le nostre opere, le getteranno nel fuoco, dove i flutti le sommergeranno. Se io faccio l’elemosina, siccome è un’opera divina, metto al mondo un bimbo maschio. Ma se lo faccio per essere visto dagli uomini e attirarmi le loro lodi, se non lo nascondo, essa diventa preda degli egiziani, è inghiottita dal fiume e io con tanta fatica ho generato questo bambino maschio per gli egiziani”. Perciò custodiamo nel segreto del nostro cuore la bontà che abbiamo generato nella grazia di Dio altrimenti diventerà come pula che il vento disperte, onda che si infrange sulla scogliera della vanagloria.

Commento al Vangelo del giorno:

“Esercitare la misericordia, non giudicare, non condannare ma perdonare e dare senza misura; sono i contrassegni del cristiano autentico, ciò che lo distingue dagli altri.”
Dopo aver proclamato le beatitudini Luca pone sulle labbra del maestro il comandamento universale dell’amore e della misericordia. Per comprendere fino in fondo il significato di che cosa voglia dire amare dobbiamo fare un parallelo con il Vangelo di Matteo. L’evangelista Matteo, dopo il discorso della montagna, ci invita ad essere perfetti come è perfetto è il Padre nostro celeste. Luca invece ci invita ad essere misericordiosi come è misericordioso il Padre che è nei cieli. La perfezione di Dio è la sua misericordia. Ne deriva che se vogliamo essere perfetti dobbiamo essere misericordiosi. Se siamo figli di un Padre misericordioso, allora anche le nostre viscere dovrebbero vibrare di sentimenti scevri da qualsiasi giudizio negativo nei confronti degli altri. Se siamo fedeli all’amore del Padre, impariamo a scorgere in noi stessi e nell’amore degli altri una possibilità positiva da cui nessuno è escluso, iniziando ad avere coscienza dei nostri limiti prima che di quelli altrui. Ricordiamo che la radice del bene e del male è posta nell’identità di figli , tanto più saremo in grado di instaurare relazioni nella lunghezza d’onda del Padre delle misericordie. Allora saremo capaci di edificare comunità piene di vita vera.