Giuseppe e i suoi fratelli
La storia di Giuseppe
Giuseppe era figlio di Giacobbe e di Rachele. Aveva 10 fratelli: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon, Gad, Aser, Dan, Neftali.
Un giorno Rachele tessè una tunica colorata con le maniche lunghe come quelle dei ricchi.
I fratelli, da quel momento, iniziarono ad odiarlo.
Giuseppe fece dei sogni che ai fratelli non piacevano e loro lo odiarono ancora di più.
Un po’ di giorni dopo i fratelli decisero di uccidere Giuseppe, però videro arrivare dei mercanti egizi. Allora lo diedero a loro per venderlo.
Quando arrivarono in Egitto, Giuseppe fu venduto come schiavo. Giuseppe finì anche in prigione perché rispose male alla sua padrona.
Con lui c’erano anche due uomini: uno era il coppiere del faraone e l’altro un vignaio. Questi avevano fatto dei sogni: Giuseppe spiegò loro il significato di tali sogni.
Al coppiere disse che il faraone non l’avrebbe ucciso e che l’avrebbe liberato e al vignaio che gli avrebbe fatto tagliare la testa.
Dopo tre giorni il faraone fece uscire di prigione il coppiere e fece uccidere il vignaio.
Il faraone, saputo che Giuseppe sapeva interpretare i sogni, lo chiamò perché aveva fatto uno strano sogno.
Giuseppe, dal sogno del faraone capì che ci sarebbe stata una grande abbondanza di grano per sette anni e in seguito, per altri sette anni, ci sarebbe stata una grande carestia.
Giuseppe pensò che il grano raccolto durante i sette anni l’avrebbero conservato per la carestia.
Giuseppe aveva ragione e divenne viceré d’Egitto.
Durante la carestia Giuseppe distribuiva ad ogni famiglia il grano occorrente.
Quando i suoi fratelli vennero in Egitto a chiedere del grano, perché anche in Palestina c’era carestia, Giuseppe non volle svelare loro la sua vera indentità.
Disse ai servi che loro erano spie e i servi misero in prigione due dei fratelli.
Gli altri dissero che il padre, cioè Giacobbe, non voleva perdere altri figli e che prima di morire sua moglie Rachele, aveva avuto un altro figlio: Beniamino.
Giuseppe disse che voleva vederlo e così avrebbe liberato i fratelli.
Così partirono e andarono dal padre ad annunciare la notizia e il padre non era tanto contento della proposta, però la accettò, per non far morire di fame tutto il suo popolo.
Quando Giuseppe vide Beniamino, liberò i fratelli e diede loro il grano.
Giuseppe li invitò a cena e, finito di mangiare, pensò a un piano: mise dentro al sacco di Beniamino il suo calice.
Quando stavano per ripartire, Giuseppe disse che qualcuno aveva rubato il suo calice e quando aprì il sacco di Beniamino lo trovò, lo incolpò e decise di farlo mettere in prigione.
I fratelli confessarono il peccato che avevano commesso, cioè di aver venduto Giuseppe e aver mentito al padre, e dissero che non volevano perdere un altro fratello.
Allora Giuseppe, commosso, svelò il suo volto e li perdonò.
Dopo chiese ai fratelli come stavano il padre e la madre: la madre era morta e il padre era ancora vivo ma molto vecchio.
Giuseppe allora decise di mandare dal padre dei messaggeri e di portarlo in Egitto con tutta la famiglia, per stare con lui.